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Feste Mariane 2013 - "GIORNATA FINALE"
lunedì 16 settembre 2013

IL TRIDUO CONCLUSIVO DELLA FESTA MARIANA
Il giorno seguente, Sabato 14 Settembre, dopo il rosario e la messa pre-festiva del pomeriggio, in serata è stata riproposta a mo’ dei pellegrini la fiaccolata, con la recita del rosario e il falò di tutte le intenzioni di preghiera raccolte durante l’anno nella capiente anfora collocata nella grotta ai piedi della Vergine, accompagnato da invocazioni e sotto lo sguardo attento e pieno di speranza dei fedeli.
A coronamento delle iniziative per onorare il mese dedicato a Maria, Domenica 15 Settembre la celebrazione Eucaristica, animata dal coro di Agello, è stata presieduta dall’Abate benedettino don Giustino Farnedi, insieme a don Paolo Ianni, Padre Gino Alberati OFM, missionario in Amazzonia, Mons. Fabio Quaresima, parroco di Chiugiana-Olmo-Fontana e Mario Campanile, diacono diocesano in servizio presso la stessa parrocchia (in pellegrinaggio al Santuario).
Nell’omelia l’Abate ha spiegato come Dio nella sua bontà e misericordia vuole salvare l’uomo, creato a Sua immagine e somiglianza. Molto toccanti le letture tratte dal Libro dell’Esodo (Mosè supplica Dio di perdonare l’iniquità del suo popolo e vuole riportare tutti al Padre), dalla prima lettera a Timòteo (Paolo, che era stato violento, bestemmiatore e persecutore dei cristiani, ringrazia Cristo Gesù per averlo salvato e con la sua conversione è divenuto l’apostolo delle genti) e dal Vangelo di Luca, l’evangelista della misericordia, con le tre parabole piene di dolcezza, in particolare quella della pecorella perduta e delle novantanove che non scappano, ma a testa bassa seguono la prima e restano unite. Il celebrante stigmatizzava come Cristo Gesù “pur essendo di natura divina è venuto in mezzo a noi e si è umiliato fino alla morte di croce, per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo, sulla terra e sotto terra…” (Fil 2, 6-11). La volontà divina è di riportare tutti gli uomini in cielo, Dio non abbandona l’uomo ma, come affermavano Agostino e santi e dottori della Chiesa, Lui non può che abbassarsi e, nel suo grande amore, venire in mezzo a noi. Nel mondo c’è malessere e cattiveria, per ritrovare la pace occorre la conversione del cuore e dunque la riconciliazione (confessione); in questo senso, la parola di Dio ci insegna ad avere un cuore semplice, libero, che concede e chiede a sua volta perdono nell’umiltà sull’esempio di Maria, “ha guardato l’umiltà della sua serva”. Ci insegna a costruire e portare pace nelle nostre case. In pace con noi e con i nostri fratelli.
Alla fine della celebrazione Eucaristica è stata portata in processione l’antica statua della Madonna e dopo la benedizione, è seguito un momento di condivisione che, causa il maltempo, si è consumato all’interno della casa di Dio in un’atmosfera gioiosa e fraterna, grazie alla generosità e disponibilità dei parrocchiani e di altri volontari.