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18 Gennaio 2015 – II Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)

venerdì 16 gennaio 2015
18 Gennaio 2015 – II Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)

“Due racconti di vocazione:
una perpetua fioritura di vita cristiana”

letture: 1 Sam 3,3b-10.19; Sal 39; 1 Cor 6,13c-15a.17-20

 

Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 1,35-42):
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbi - che tradotto significa maestro - dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui: erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro.  

Spesso nei Vangeli un episodio a livello espressivo minimo, intessuto di suggestive concretezze come l’indicazione dell’ora, racconta in realtà un evento capitale: il formarsi del primo nucleo di discepoli di Gesù e quindi della “Chiesa”. E propone un tema altrettanto capitale, quello della vocazione, della disposizione a rispondere a una sorta di chiamata interna tagliando ogni ponte con ciò che si era prima.

Viene alla mente ciò che narra di sé Andrè Frossard, a proposito della propria subitanea conversione, e insieme il nodo oscuro dell’altrettanto subitanea conversione del Manzoni. Ma nella suprema semplicità del testo evangelico le cose, se vanno in maniera meno drammatica, vanno tuttavia in modo più toccante e significativo, dal momento che il Cristo viene riconosciuto tale prima ancora d’aver pronunziato un solo motto o, tanto meno, compiuto alcun miracolo.

E si pensa ovviamente al mistero della fede e delle arcane vie che essa solitamente tiene; ma accade anche di riflettere sullo strano potere dei vangeli: a come cioè quel breve episodio ha continuato ad operare nei secoli cristiani, e praticamente fino ad oggi, al modo d’una memoria inconscia o d’un sotterraneo insegnamento.

È sempre bastato che qualcuno, ad imitazione dei primi discepoli, decidesse di lasciare tutto per andare ad abitare con Gesù, perché subito altri seguissero il suo esempio: attorno a piccoli nuclei di “folli di Dio” si sono formati in breve tempo ordini e congregazioni e movimenti religiosi, propagatisi presto per ogni dove, assicurando di generazione in generazione una perpetua fioritura di vita cristiana e, in concreto, il Perpetuo Farsi Vero del Vangelo.