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15 Maggio 2016 – Solennità di PENTECOSTE (Anno C)

venerdì 13 maggio 2016
15 Maggio 2016 – Solennità di PENTECOSTE (Anno C)

 “Liberi da ogni condizionamento”

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14, 15-16. 23-26):

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi.
Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».  


La festa della Pentecoste (pentecosté eméra: cinquantesimo giorno) rievoca la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli, la loro investitura missionaria avvenuta cinquanta giorni dopo la Pasqua di risurrezione.

In alcune aree mediterranee la Pentecoste veniva anche chiamata, con efficace immagine popolare, “Pasqua rosa” e in molte chiese veniva celebrata con una pioggia di rose durante la messa: le rosa è il fiore simbolo dell’UNITA’.

Nelle letture proposte dalla liturgia in questa domenica è chiaramente espressa, anzi intensamente ribadita, la missione apostolica, cattolica, universale della testimonianza cristiana.

Negli Atti degli Apostoli viene sottolineato che lo Spirito Santo diede agli apostoli il dono di esprimersi in tutte le lingue.

L’identità dello Spirito Santo è preannunciata dal Salmo 104, là dove dice: “le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza, la terra è piena delle tue creature…mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra”.

Lo Spirito, che trasmette saggezza ed energia creativa, nel Vangelo di Giovanni viene poi indicato come “lo Spirito di verità”, lo Spirito che insegna ogni cosa, e come il Paraclito, il Consolatore.

In greco Paraclito non significa solo consolatore, significa anche avvocato: lo Spirito, che ci dona la passione e la chiarezza della fede, si fa dunque anche difensore presso Dio della buona volontà del nostro impegno quotidiano.

Lo Spirito è grazia, la scienza e l’amore di Dio che trasforma radicalmente i cristiani, facendoli uomini nuovi.

Quando l’apostolo Paolo annuncia, nella Lettera ai Romani, che l’essere cristiani significa uscire dal “dominio della carne” per entrare nel “dominio dello Spirito”, chiarisce in modo incisivo e radicale che il cristiano deve liberarsi da tutti i condizionamenti egoistici mondani, facendosi – nel farsi “avvocato” della fede – TESTIMONE D’AMORE.